SCOPRI GLI ORARI DI AGOSTO!

Che i denti vadano lavati ogni giorno – almeno due volte al giorno – è risaputo: una corretta igiene orale è fondamentale fin dai primi mesi di vita per acquisire buone abitudini e per prevenire i disturbi più comuni che interessano il cavo orale.

Lavare i denti può sembrare un’operazione banale che non ha bisogno di molte spiegazioni ma, in realtà, ci sono tanti accorgimenti che possono fare la differenza e rendere l’igiene orale davvero efficace.

Ecco 8 consigli per spazzolare i denti in maniera ottimale!

1) La regola dei due minuti

Per quanto tempo spazzolate i denti? La regola generale è che lo spazzolino vada utilizzato per almeno due minuti consecutivi, ogni volta che lo usiamo.

Può sembrare poco, ma tantissime persone – senza rendersene conto – si spazzolano i denti per molto meno tempo: per essere sicuri di non smettere prima dello scoccare dei due minuti possiamo cronometrarci utilizzando un comune orologio, oppure contare a mente fino a 120.

2) Quanto e quando?

Come abbiamo detto anche nell’introduzione dell’articolo, bisognerebbe lavare i denti almeno due volte al giorno, meglio se fossero tre: in linea di massima, andrebbero lavati dopo ogni pasto (colazione, pranzo e cena).

Si tende a pensare che i denti vadano lavati appena finito di mangiare: in realtà, vari studi hanno dimostrato che è meglio attendere circa una mezz’ora prima di spazzolare i denti dopo aver finito un pasto.

Bisogna dare il tempo alla saliva di depotenziare gli acidi contenuti negli alimenti che abbiamo consumato: se li spazzolassimo troppo presto rischieremmo di spingere gli acidi ancora più in profondità nello smalto del dente, causando – con il passare del tempo – una corrosione dello smalto stesso.

3) Attenzione al verso di spazzolamento

Il gesto più naturale quando ci si lava i denti è quello di muovere lo spazzolino “avanti e indietro” (o da destra a sinistra) su tutta la superficie del dente: è un’operazione sbagliata poiché, così facendo, non facciamo altro che “spostare” la placca da un posto all’altro.

Per questo motivo bisogna prestare attenzione al “verso” in cui spazzoliamo: il movimento dello spazzolino deve essere, per quanto riguarda l’arcata superiore, dall’alto del dente (dove vi è l’attacco con la gengiva, per intenderci) fino al basso; per l’arcata inferiore si comincia dal basso (sempre dove vi è l’attacco con la gengiva) e si va poi verso l’altro.

Infine, dobbiamo ricordarci di spazzolare non solo la porzione del dente che si vede ma anche la superficie usata per la masticazione e la parte interna del dente, quella che si “affaccia” all’interno della nostra bocca.

4) Spazzolare anche la lingua

Quando ci si lava i denti non ci si deve limitare solo alla pulizia delle arcate superiori ed inferiori, poiché anche la lingua svolge una funzione importantissima all’interno del cavo orale.

Sulla lingua, infatti, si depositano moltissimi batteri che potrebbero causare carie o infiammazioni alle gengive, senza contare che il biofilm del cavo orale – un insieme di microrganismi – spesso colonizza i solchi presenti sulla lingua diventando così il principale responsabile dell’alitosi (o alito cattivo).

Per pulire la lingua è possibile utilizzare lo spazzolino stesso, passandolo avanti e indietro sulla superficie della lingua; altrimenti in commercio esistono degli strumenti creati appositamente per l’igiene della lingua e, soprattutto nei casi di alitosi, anche un collutorio adeguato può essere d’aiuto.

5) Utilizzare lo spazzolino corretto

Setole morbide o dure? Manuale o elettrico? Con tutte le alternative a disposizione sul mercato può essere difficile scegliere lo spazzolino adatto.

Nonostante in commercio si trovino ancora spazzolini con setole dure o medie, quelli più consigliati sono gli spazzolini con setole morbide: questo è perché se i denti vengono spazzolati in maniera scorretta utilizzando setole troppo dure possiamo causare a lungo andare danni permanenti allo smalto e alle gengive.

Oltre ad avere setole morbide, è meglio che lo spazzolino abbia anche una testina di dimensioni ridotte che – rispetto a quelle più grandi – risulta più efficace nel raggiungere zone di difficile accesso.

Lo spazzolino elettrico può essere una buona alternativa a quello manuale, in particolare per tutti coloro che – per i motivi più diversi – hanno difficoltà nello spazzolarsi i denti in maniera corretta.

6) Scegliere il giusto dentifricio

La scelta del dentifricio corretto può metterci davvero in difficoltà; qualsiasi supermercato offre una selezione vastissima di dentifrici: anticarie, antitartaro, per denti sensibili, per fumatori, etc.

Ovviamente non c’è una risposta univoca alla domanda “Che dentifricio devo usare?”, poiché la scelta si deve basare sulle necessità di ogni singolo individuo; il dentista è la persona che saprà indicare con sicurezza qual è il dentifricio più adatto alle esigenze di ognuno.

7) Cambiare lo spazzolino periodicamente

Che si tratti di uno spazzolino manuale o elettrico, è fondamentale non utilizzare per troppo tempo lo stesso spazzolino o la stessa testina: qual è il momento giusto per cambiarli?

Dipende: come linea generale possiamo dire ogni tre mesi circa, ma potremmo dover acquistare uno spazzolino nuovo anche prima se le setole risultano molto consumate e, quindi, non più in grado di spazzolare i denti in maniera efficace.

Inoltre, se abbiamo avuto un raffreddore, un’influenza o un disturbo causato da un processo batterico ed infiammatorio è meglio sostituire lo spazzolino anche se dovesse essere nuovo (o quasi) poiché i germi che ci hanno fatto ammalare potrebbero essere ancora presenti sulla testina e potrebbero, potenzialmente, causare una nuova infezione.

8) Non dimenticarsi del filo interdentale

Lo spazzolino da denti rimuove la placca dalla superficie della dentatura ma non arriva nello spazio, talvolta minimo, che c’è tra dente e dente.

E’ proprio in quello spazio però che si accumulano i residui di cibo e la placca: se questi elementi non vengono rimossi possono dare origine a vari disturbi come carie, alitosi, infiammazione delle gengive, etc.

Per questo l’uso del filo interdentale è molto importante: può essere utilizzato prima o dopo lo spazzolino e dev’essere passato nelle fessure tra dente e dente con un movimento  avanti e indietro, formando una C, come se volessimo avvolgere il dente con il filo interdentale.

In alternativa al filo interdentale in commercio ci sono altri strumenti più semplici da maneggiare che svolgono la stessa funzione.

Osservando queste semplici regole nella nostra igiene orale quotidiana – sin dall’infanzia – saremo sicuri di avere una bocca pulita e sana.

Tuttavia, anche l’igiene orale più efficace può lasciare scoperte alcune zone di difficile accesso e, per questo motivo, è necessario recarsi dal dentista periodicamente (circa ogni 6 mesi o ogni anno, dipendendo da persona a persona) per una seduta di controllo e di igiene orale professionale.

In questo modo non solo verrà eliminato qualsiasi residuo di placca e tartaro ma sarà anche possibile per il dentista controllare lo stato di salute generale del cavo orale e individuare eventuali problemi (carie, infiammazioni, etc.) che possono così essere trattate tempestivamente.

Nei nostri studi troverai dentisti e igienisti specializzati che sapranno prendersi cura al meglio della tua bocca: richiedi subito una prima visita di controllo!

Vuoi avere maggiori informazioni sulle buone abitudini per una corretta igiene orale? Scrivici!

Spesso ci si ricorda di andare dal dentista solo quando sorge un problema che influisce negativamente sulla qualità della nostra vita come può essere un mal di denti o un’infiammazione alle gengive.

Quando i sintomi di un problema del cavo orale passano ad essere così fastidiosi da diventare invalidanti nella maggior parte dei casi significa che il disturbo che causa il dolore è stato trascurato, e che il dentista avrebbe potuto – attraverso una visita di controllo – individuarlo per tempo ed agire tempestivamente.

Per questo l’appuntamento con il dentista non deve avvenire solo quando c’è un evidente problema, ma deve essere una scadenza periodica sul nostro calendario, un po’ come accade con la nostra automobile: facendo dei tagliandi periodici teniamo sotto controllo il funzionamento generale della vettura, minimizzando il rischio di interventi maggiori dovuti all’incuria.

Il nostro corpo, e di conseguenza anche la nostra bocca, può essere paragonato ad una macchina che ha bisogno di controlli costanti che ci diano un’indicazione del nostro stato di salute generale e, se serve, di intervenire con rapidità per risolvere situazioni che – se trascurate – potrebbero peggiorare causando gravi danni.

In un’ottica di prevenzione, ogni quanto bisogna andare dal dentista quindi? In linea di massima – quando una persona non ha particolari problemi che vanno tenuti sotto stretto controllo – si consiglia di eseguire una visita odontoiatrica all’anno.

Normalmente, insieme alla visita durante la quale il dentista controlla che non vi siano carie o infiammazioni, si esegue anche una seduta di igiene dentale professionale (la pulizia dei denti), indispensabile per eliminare la placca ed il tartaro che una pulizia “semplice” (quella che eseguiamo in casa con spazzolino e filo interdentale) non riesce a neutralizzare.

Le persone che sono particolarmente soggette all’accumulo di tartaro e all’insorgere di carie possono sottoporsi a una visita di controllo anche una volta ogni sei mesi, poiché la loro bocca richiede un controllo maggiore.

Le visite periodiche e costanti dal dentista sono la prima arma che abbiamo a disposizione per mantenere sana la nostra bocca ma, purtroppo, a volte non sono sufficienti; per svariate ragioni il nostro cavo orale può presentare dei problemi che devono essere trattati al più presto.

Un’infiammazione alle gengive particolarmente dolorosa, un dente che si scheggia, la presenza di sangue quando laviamo i denti, l’eruzione degli ottavi (denti del giudizio), alitosi… Sono tutti problemi che possono presentarsi in diversi momenti della nostra vita e che ci possono portare a rivolgerci al dentista più spesso di quanto siamo abituati.

Inoltre, è bene tenere a mente che ci sono tutta una serie di soggetti che devono essere tenuti sotto più stretto controllo, ad esempio i fumatori, coloro che soffrono regolarmente di infezioni alle gengive, i diabetici, le donne incinta e, come abbiamo già detto, chi è propenso alle carie o all’accumulo di tartaro.

È chiaro quindi che la frequenza con cui si fa visita al dentista dipende dallo stato di salute della propria bocca e da eventuali predisposizioni a soffrire di disturbi o patologie a carico del cavo orale; anche chi gode di ottima salute, però, dovrebbe sottoporsi a una visita di controllo almeno 1 o 2 volte all’anno: sarà comunque il dentista a consigliare un calendario da rispettare, in base alle condizioni di ognuno.

 

Per quanto riguarda i bambini, la prima visita può avvenire verso i tre anni e sarà sempre il dentista a definire i tempi che devono passare tra una sessione di controllo e l’altra.

Se dal dentista basterebbe andare una volta all’anno (in assenza di particolari condizioni negative), l’igiene orale è invece un’abitudine che dev’essere portata avanti quotidianamente e in maniera regolare, fin dalla primissima infanzia.

La prevenzione è infatti la nostra alleata più preziosa per fare sì che il nostro cavo orale si mantenga in buona salute e che le visite dal dentista non debbano essere troppo frequenti.

Vuoi prenotare una prima visita di controllo? contattaci e provvederemo a darti un appuntamento!

 

È arrivato il momento di una visita di controllo dal dentista? Scrivici!

© BLUE SMILE S.r.l. - info@brushclub.it - p.iva 07405040960 - REA n. MB - 1877223 | privacy | cookies
Powered by DODICIDI
Compagnia Assicuratrice : Sara Assicurazioni Spa | Polizza n.ro 50 42502SD | Effetto 14/04/2023 | Massimale Assicurato RCT/RCO € 2.500.000,00.
crossmenu linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram